MACROBIOTICA

L'ANIMA DELLA NOSTRA BOTTEGA

“Cucina naturalmente sana

Macrobiotica

La macrobiotica deriva da un’antica filosofia di vita orientale, attualizzata e diffusa in Occidente dal maestro giapponese Georges Ohsawa. Si basa sull’idea che, attraverso la comprensione delle relazioni tra alimentazione, stile di vita e ambiente, sia possibile mantenersi a lungo in salute. Nel corso degli anni si sono sviluppate numerose scuole “macrobiotiche”, a volte diverse e persino opposte fra loro, dando origine a confusione. Si deve all’opera di Mario Pianesi la divulgazione, prima in Italia, poi in altre Nazioni, di un’interpretazione della macrobiotica più fedele all’insegnamento di Ohsawa. Dopo aver iniziato a studiare la sua dieta personale e a coltivare in proprio cereali, verdure e legumi senza l’uso di prodotti chimici di sintesi, nel 1980 Pianesi ha fondato l’Associazione UPM (Un Punto Macrobiotico).

Le 5 diete MA-PI

Pianesi, convinto che i bisogni alimentari si differenzino da persona a persona in base a una pluralità di fattori, ha ideato un sistema articolato in cinque regimi alimentari, dal più contenuto (la “Ma-Pi 1”) al più completo (la “Ma-Pi 5”). Studi clinici pilota hanno evidenziato l’efficacia di queste diete nella prevenzione e nella cura di patologie croniche non trasmissibili, quali obesità, ipertensione, diabete mellito di tipo 2 e sindrome metabolica. L’Unità Operativa Complessa di Endocrinologia e Diabetologia del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico ha quindi condotto, sotto la guida del Prof. Paolo Pozzilli, uno studio clinico controllato, in collaborazione con l’Associazione UPM e con il CISD (Centro Internazionale Studi Diabete). I risultati preliminari hanno confermato l’efficacia delle diete Ma-Pi.

Innanzitutto la qualità

La dieta macrobiotica si basa sul consumo di alimenti di stagione, provenienti da coltivazioni che escludono il ricorso a prodotti chimici di sintesi. Nelle stesse coltivazioni vengono utilizzate antiche varietà di semi, che si riproducono autonomamente in un sistema agricolo rispettoso dell’ambiente. Parallelamente, i prodotti animali devono essere freschi e provenienti da bestiame selvatico o allevato e nutrito in modo naturale. Gli alimenti che trovate nella nostra bottega sono sempre provvisti dell’Etichetta Trasparente, che traccia tutti i passaggi della filiera produttiva, informando su origine e caratteristiche del prodotto.

Le proporzioni

Nella dita macrobiotica, oltre alla qualità degli ingredienti, sono fondamentali le proporzioni tra le diverse componenti nutrizionali: il paziente assume mediamente il 70-75% di carboidrati, il 15-18% di grassi e il 10-12% di proteine. Elementi caratterizzanti di tutte le diete Ma-Pi sono poi i cereali preferibilmente integrali (50-55%), i legumi (6-8%) e le verdure (35-40%).

Dalla MA-PI 1 alla MA-PI 5

Un progressivo reinserimento di sostanze e alimenti più variegati caratterizza il passaggio dalla Ma-Pi 1 alla Ma-Pi 5. Se le prime due diete sono indicate per periodi brevi e squilibri metabolici severi e/o acuti, a partire dalla Ma-Pi 3 è possibile mantenere il regime alimentare anche per lunghi periodi o addirittura per tutta la vita. La Ma-Pi 1, la dieta più restrittiva, permette l’assunzione quasi esclusivamente di crema di riso integrale, mentre le successive si arricchiscono di altri alimenti: verdure e cereali integrali quali riso, miglio e orzo (Ma-Pi 2), pasta integrale, pane integrale e oli vegetali (Ma-Pi 3), pesce fresco e dolci semplici (Ma-Pi 4), carni bianche e cacciagione (Ma-Pi 5).

Le diete Ma-Pi sono state ideate da Mario Pianesi e sono protette da copyright.

Dieta MA-PI nella cura di Obesità e Diabete di tipo 2

L’Unità Operativa Complessa di Endocrinologia e Diabetologia del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico ha condotto di recente uno studio clinico su 60 pazienti affetti da obesità e diabete di tipo 2, allo scopo di mettere a confronto la dieta Ma-Pi con quella raccomandata dalle maggiori società scientifiche nel settore della diabetologia. I pazienti sono stati ospitati in due alberghi e assegnati in modo casuale alle due diverse diete. Sono stati poi seguiti per 21 giorni, valutando i parametri antropometrici e metabolici all’inizio e al termine del periodo di osservazione sotto il regime alimentare prescritto. Rispetto alla dieta di controllo, la dieta Ma-Pi si è dimostrata più efficace, in termini statistici, nella riduzione delle glicemie a digiuno e dopo pranzo e dell’emoglobina glicosilata. Sono questi i parametri impiegati nella valutazione dell’equilibrio metabolico nel paziente diabetico. I pazienti che hanno seguito la dieta Ma-Pi hanno anche registrato una riduzione di peso pari al doppio rispetto a quella ottenuta dai pazienti sottoposti alle diete tradizionali, ovvero 5 kg anziché 2,5 kg (cfr. dati al Congresso dell’International Diabetes Federation, Melbourne, Dicembre 2013).